La natura

L’essenza del paesaggio piceno si svela lì dove la natura è ancora una culla inviolata che regala ai suoi visitatori spettacoli inattesi e indimenticabili. Percorrendo gli itinerari già tracciati, scoprirete come gli scenari, dal blu intenso del Mar Adriatico, sfumano verso i verdi del parco fluviale e del parco naturalistico presenti a Cupra Marittima. Se invece amate costruire il vostro itinerario personale, basterà avventurarvi nell’entroterra e in particolare nel territorio di Acquasanta Terme. Qui, oltre alle sorgenti termali, troverete vari percorsi dedicati al trekking o al biking all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, seguendo le tracce di antichissimi insediamenti o le strade dedicate alla transumanza. E, perché no, potreste decidere di fermarvi in una delle tante frazioni di Acquasanta per una sosta scandita dalla tranquillità.

Acquasanta Terme è conosciuta soprattutto per le sorgenti termali, ma la sua bellezza è racchiusa invece nelle oltre 50 frazioni di cui si compone il comune di Acquasanta. Piccoli gioielli sparsi all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, località suggestive come il maniero di Castel di Luco, a pianta circolare, costruito scavando il rilievo di travertino su cui sorge, da cui si gode di uno spettacolare panorama sui monti e le colline circostanti. Oppure siti silenziosi come l’abbazia farfense di Valledacqua, luogo di riposo e preghiera. Piccole perle di una natura che, con i suoi colori violenti, si scopre attraverso scorci e scenari mozzafiato in cui l’orma dell’uomo appare solo in sordina, a testimoniare la tenacia che gli è servita nei secoli per lasciare un segno in queste terre.

Cupra Marittima si stende verso l’Adriatico con il suo lungomare sabbioso punteggiato da palme e oleandri che a nord si trasforma nella sinuosità delle dune marittime. Cupra conserva un angolo incantevole anche intorno alle colline San Basso, dove si trova l’unica area di tutta la regione in cui crescono ancora lecci. La purezza della natura si rivela poi nella zona protetta della pineta: fitta macchia mediterranea e pini d’Aleppo che, soprattutto nella stagione estiva, spandono il loro aroma resinoso. Tre scenari differenti e interessanti dal punto di vista botanico, che rappresentano la cornice ideale per una passeggiata a contatto con gli aspetti più autentici della natura.

Il Lago di Pilato è chiamato “il lago con gli occhiali” per la forma dei suoi specchi d’acqua comunicanti. Si trova sul Monte Vettore, nel massiccio e nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ad una quota di 1.941 m s.l.m. Il suo nome deriva, secondo la leggenda, dall’arrivo del corpo di Ponzio Pilato che, condannato a morte, subì l’ulteriore pena della mancata sepoltura del cadavere. Il corpo, affidato a un carro di bufali lasciati liberi di vagare senza una meta, sarebbe infatti precipitato nel lago, che da allora è considerato un luogo oscuro abitato da streghe e indovini. Il lago ospita il Chirocefalo del Marchesoni, un crostaceo di colore rosso corallo che misura 9-12 millimetri, scoperto per la prima volta nel 1954. Una tappa irrinunciabile per chi ama lasciarsi sorprendere dalla natura senza rinunciare a un pizzico di mistero.

La Riserva Naturale Regionale Sentina è una distesa di circa 180 ettari nel Comune di San Benedetto del Tronto in cui acqua e sabbia si avvicendano dando vita a paesaggi unici. Praterie salmastre, zone umide e territori sabbiosi ospitano una flora quasi del tutto scomparsa dal litorale adriatico. È soprattutto la presenza dell’avifauna migratoria ad attirare i visitatori, che possono approfittare della purezza del paesaggio e del silenzio che avvolge l’intera area per dedicarsi al birdwatching: anatre, aironi, folaghe, limicoli e passeriformi si lasceranno osservare generosamente in questo scenario in cui l’uomo non è riuscito a imprimere la propria impronta.