LA MAGIA DEL PRESEPE VIVENTE DI GROTTAMMARE

Stradine strette che si inerpicano sulla collina, grotte che si riaprono lasciandovi scivolare nei loro profumi antichi, ricchi di ricordi, e ogni singola pietra, ogni pertugio, vi riporta all’atmosfera magica e senza tempo che più di duemila anni fa doveva respirarsi all’interno di un’umile capanna di Betlemme. Quelle strade e quelle grotte appartengono a Grottammare, la cittadina dai due volti così diversi e complementari: il lungomare interminabile, colorato dal blu intenso dell’Adriatico, e il paese alto, che con il suo incasato storico e affascinante è considerato uno tra i borghi più belli d’Italia. È tra queste viuzze poco illuminate che si aprono le “grotte” che danno il nome alla cittadina: queste vecchie cantine del centro storico, un tempo botteghe e stalle, sono rimaste chiuse per decenni, fino al 2004, anno in cui si costituisce l’Associazione che fa nascere il primo Presepe Vivente di Grottammare e che riaccende di fiaccole e figuranti quei ripostigli oscuri, trasformandoli nelle abitazioni del tempo di Gesù.

Sono oltre 300 i personaggi che popolano le stradine colorate di mistero: calzolai, fabbri, contadini, pastori, pescatori, filatrici e tessitrici rendono la rappresentazione un pellegrinaggio alla riscoperta dei costumi dell’epoca e degli antichi mestieri interpretati dall’operosità degli abitanti di Grottammare. Quest’anno il Presepe sarà dedicato ai bambini, che sono la raffigurazione più vicina all’allegria e all’innocenza rappresentate dal Natale. Una curiosità: secondo la tradizione, i bambini che impersonano Gesù sono scelti tra gli ultimi nati dell’anno a Grottammare.

Una rappresentazione imperdibile che vi permetterà di immergervi in un’atmosfera fiabesca, senza tempo, capace di relegare gli affanni della vita quotidiana al di là dello steccato. Le porte del Presepe Vivente sono aperte nei giorni 26 dicembre 2015, 1 e 6 gennaio 2016. Le luci che si accendono dopo il tramonto rendono lo scenario ancora più suggestivo, permettendo allo sguardo di snodarsi tra i vicoli affollati di storia e immergersi improvvisamente nella distesa sconfinata del mare.