LA SCULTURA DI ALDO SERGIACOMI RACCONTA IL PICENO

Aldo Sergiacomi ha rappresentato i volti del territorio piceno attraverso sculture che disegnano, tra le pieghe vellutate e le espressioni colme di emotività, tutte le venature della sua terra. Nato a Offida nel 1912, si forma prima nella sua città per poi recarsi a Roma, dove è allievo del maestro Angelo Zanelli, autore del fregio del Vittoriano.

L’amore per le forme barocche del Bernini si mostra già nelle sue prime opere: i due stemmi in pietra della Casa Savoia e del Comune collocati sulla facciata del Palazzo Comunale di Offida e l’altare marmoreo di S.Agostino. Sono poi i monumenti funebri a rilevare l’eredità barocca e neoclassica alla base delle sculture di Sergiacomi, un’ispirazione soggetta a uno studio e un rinnovamento costante, influenzata anche da grandi maestri dell’Ottocento come Giovanni Dupré, autore di una tomba nel cimitero di Ripatransone ammirata da Sergiacomi.

L’ansia di rinnovarsi costantemente porta lo scultore, da sempre amante del marmo, a mettersi alla prova con impegnative opere in bronzo quando, negli anni Cinquanta, la sua carriera attraversa un periodo fiorente. Nel 1963 realizza un grande portale con scene della vita della Madonna per la chiesa del Sacro Cuore Immacolato di Maria di Ascoli Piceno. Un soggetto, quello mariano, che riprenderà per realizzare anche il portale della chiesa del Sacro Cuore Immacolato di Teramo e poi il portale principale della Cattedrale di Fermo.

La devozione di Sergiacomi si manifesta anche nelle due opere realizzate per il Santuario di Loreto: il candelabro bronzeo di due metri, alla cui sommità si ergono tre angeli dalle ali spiegate con un mazzo di 15 rose rappresentanti i Misteri del Rosario, e la Stele Mariana, che rappresenta Maria mentre solleva la Santa Casa di Loreto davanti ai Santi, a tre Angeli e a papa Giovanni XXIII e papa Giovanni Paolo II, rappresentati in ginocchio, accanto al riconoscibile profilo del santuario, nella parte inferiore dell’opera.

Alla venerazione religiosa si affianca una grande attenzione per il territorio e le sue tradizioni, raffigurate nel celebre Monumento alle Merlettaie, del 1983, in cui tre donne di generazioni differenti sono fotografate mentre lavorano al tombolo, il ricamo tradizionale di Offida. Anche il mare e i suoi pescatori sono protagonisti delle sculture di Sergiacomi: la loro vita è immortalata nell’opera del 1991, La Retara, di S. Benedetto del Tronto, che eternizza l’infaticabile lavoro delle mogli dei pescatori che riparavano le reti e Il Sogno del Pescatore, del 1982, la statua di 4,50 metri collocata di fronte al Comune di S. Benedetto.

Un “artigiano del bello”, Aldo Sergiacomi, che vi invitiamo a scoprire nel Museo Aldo Sergiacomi di Offida attraverso sculture imbevute della sua personalità. Un artista che ha lavorato nell’ombra con una dedizione e una passione che esprimono l’essenza del territorio piceno.